APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

CONSIDERAZIONI

 

DICEMBRE 2007  

PER UN SACERDOZIO SANTO, 6

(1Pt 2,5)

Se nella riflessione precedente ci siamo soffermati soprattutto sull'esperienza dell'Eucari­stia, va detto che il sacerdozio comune dei fedeli è esercitato anche negli altri sacramenti e nelle virtù, indicando così in esso l'unione della vita spirituale e morale, il dono di Dio e la nostra, po­ca e povera, ma necessaria corrispondenza. Leggiamo nel n.11:

"Il carattere sacro e organico della comunità sacerdotale viene attuato per mezzo dei sacramenti e delle virtù."

Se si afferma che la nostra comunità sacerdotale ha caratteristiche di sacralità ci si richiama subito a una dimensione ben precisa della vita, guardando a ciò che ci mette a contatto con Dio. La seconda caratteristica, l'organicità, si riferisce alla sua concretezza, alla dimensione comunionale, diremmo così `orizzontale", che nell'esperienza cristiana non è mai isolata da quella verticale, che rimanda all'azione stessa di Dio

Il numero 10, che stiamo leggendo, prende poi in considerazione gli altri sacramenti, rilevando come in tutti il sacerdozio battesimale abbia modo di esplicarsi.

"I fedeli, incorporati nella Chiesa col Battesimo, sono destinati al culto della religione cristiana dal carattere sacramentale; rigenerati quali figli di Dio, sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa. Col sacramento della confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l'opera, come veri testimoni di Cristo."

In questi due sacramenti l'esperienza interiore e personale della fede, passa alla dimensione esteriore, a quella comunitaria e testimoniale: il sacerdozio allora diventa condivisione di vita e proposta della stessa fede.

 Sull'Eucaristia ci si sofferma più a lungo, non solo come quantità di parole impiegate, ma anche nella rilevanza data al tema.

"Partecipando al sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana, offrono a Dio la vittima divina e se stessi con essa così tutti, sia con l'offerta che con la santa comunione, compiono la propria parte nell'azione liturgica, non però in maniera indifferenziata, bensì ciascuno a modo suo. Cibandosi poi del corpo di Cristo nella santa comunione, mostrano concretamente la unità del popolo di Dio, che da questo augustissimo sacramento è adeguatamente espressa e mirabilmente effettuata."

È importante ricordare che ciascuno compie la sua parte, in modo sempre personale e singo­lare. Non si tratta di valutare qual è il dono più "grande" perché, come ricorda Gesù nel Vangelo, il più grande è colui che si mette all'ultimo posto, anche passando alla categoria dei carismi, do-ve il migliore è quello della carità (ICor 12,31).

Riguardo ai sacramenti della Penitenza e dell'Unzione, si evidenzia il carattere ecclesiale, di solidarietà nell'esperienza della debolezza, risanata dalla forza di Dio.

"Quelli che si accostano al sacramento della penitenza, ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui; allo stesso tempo si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera. Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei sacerdoti, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi (cfr. Gc 5,14-16), anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e morte di Cristo (cfr. Rm 8,17; Col 1,24), per contribuire così al bene del popolo di Dio."

Il sacerdozio comune è la porta aperta a tutti í successivi doni che Dio elargisce nella vita delle persone.

"Inoltre, quelli tra í fedeli che vengono insigniti dell'ordine sacro sono posti in nome di Cristo a pascere la Chiesa con la parola e la grazia di Dio. E infine i coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale..."

Dio Padre non ci fa mai mancare il suo aiuto per rispondere alla sua chiamata a diventare suoi figli. Fin dal sorgere della nostra esistenza terrena, ci pone nelle migliori condizioni per compiere il suo progetto su di noi, indicandoci le vie per realizzarlo con lui.

Imparare a pregare, a parlargli, a riconoscere la sua voce nella nostra vita e in quella dei nostri fratelli è il nostro sacerdozio battesimale, che ci configura al suo Figlio, che si rivolge a lui chiamandolo "Abbà".

Ripensiamo spesso alla grandezza della nostra dignità, anche quando fissiamo il nostro sguardo in quello del nostro fratello, che la condivide con noi.

Se non lo abbiamo ancora fatto, nella nostra preghiera, ringraziamo Dio per il dono del nostro sacerdozio e chiediamogli di rivelarci il modo migliore per noi di esercitarlo nella liturgia della vita.

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

DICEMBRE 2007

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

GENERALE:

«Condivido la vostra profonda preoccupazione per i gravi danni causati dal virus AIDS e dalle malattie ad esso collegate. Prego in particolare per le vedove, per gli orfani, per le giovani madri e per le persone la vita è stata distrutta da questa crudele epidemia. Vi esorto a proseguire i vostri sforzi per combattere questo virus, che non solo provoca la morte, ma minaccia seriamente la stabilità economica e sociale del continente Africano» (Benedetto XVI).

 MISSIONARIA: «Il fatto che la Chiesa che è in Asia è un "piccolo gregge" non deve condurci allo scoraggiamento, perché l'efficacia dell'evangelizzazione non dipende dalle cifre. La fede nella Divina Provvi­denza deve animare costantemente l'azione missionaria della Chiesa in Asia, Continente della speranza» (Giovanni Paolo Il).

 INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

 Nel mistero del Natale, Dio infinito si fa piccolo come un bambino per essere più vicino ad ogni uomo. Anche noi siamo chiamati a fare nostro il suo stile e il suo modo di agire in questo mondo, per essere accanto ai più piccoli e ai più emarginati.

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese:

E che i Vescovi italiani raccomandano:

indice apostolato della preghiera