APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

 

 

Ottobre   2008  

 

Per conoscere l'AdP

 

1° Ven.

3

 

   

 

DIO FA GRAZIA AGLI UMILI

 Perché la nostra preghiera possa essere gradita a Dio, occorre metterci davanti a Lui nella verità, riconoscendo serenamente la nostra piccolezza e la sua infinita grandezza. Dio resiste ai superbi, ma concede agli umili la sua grazia (Prv 3, 34), "perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato" (Le 18, 14).

Fu proprio l'umiltà di Maria che offrì alla bontà divina la cooperazione più efficace per compiere l'opera della salvezza. Maria è il modello perfetto a cui ispirarci: sarà proprio l'umiltà della no­stra preghiera che fornirà al Signore il canale adatto per effondere nel mondo la pienezza della sua grazia e della sua misericordia.

 

UNA MANIERA TRINITARIA DI FARE L'OFFERTA DELLA GIORNATA

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo, che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi, affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli  in questo mese:

 

Intenzioni affidate all'AdP dal Papa e dai nostri Vescovi:

(forma estesa)

Gen. — Perché il Sinodo dei Vescovi aiuti i pastori e i teologi, i catechisti e gli animatori, che sono impegnati nel servizio della Parola di Dio, a trasmettere con coraggio le verità della fede in comunione con tutta la Chiesa.

Miss. — Perché in questo mese dedicato alle missioni, attraverso l'attività di animazione delle Pontificie Opere Missionarie e degli altri organismi, ogni Comunità cristiana senta la necessità di partecipare alla missione universale della Chiesa con la preghiera, il sacrificio e l'aiuto concreto.

Vesc. — Perché valutiamo positivamente la crescita della presenza femminile nella società come «segno dei tempi», e siano vinte le resistenze che si oppongono al raggiungimento della effettiva uguaglianza fra uomini e donne.

 

Offerta della Giornata

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre,

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

(abbreviate per favorire la recita comune)

  • Perché il Sinodo dei Vescovi ci aiuti a trasmettere con coraggio le verità della fede.

  • Perché ogni Comunità cristiana si senta partecipe della missione universale della Chiesa.

 

E dall'Episcopato italiano:

  • Perché valutiamo positivamente la crescita della presenza femminile nella società.

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, dona ai sacerdoti dei paesi di missione la forza per essere fedeli alla loro vocazione di rinun­cia e servizio.

  • ricevere il 3 ottobre, primo venerdì del mese, la Comunione in riparazione dei peccati contro la speranza.

  • recitare per la Chiesa, ogni giorno, almeno una decina del ROSARIO meditando uno dei Misteri gloriosi.

 

 

MEDITA LA PAROLA DI DIO

Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7, 21)

– Cosa vuole dirti il Signore?

– Cosa dici tu al Signore?

 

 

UN TESTO

PER

MEDITARE

 

L'ETERNO FEMMININO

L'Eterno Femminino è un'espressione che fa sorridere o che suscita irritazione. Le femministe lo considerano un mito lontano dal reale che congeda la lotta delle donne. Ma, contrariamente a questa opinione che impoverisce, un mito comporta sempre una parte di reale. L'Eterno Femminino, formu­la attribuita a Goethe, ora di uso comune, ha una densità forte, un'essenza circondata da un alone d'incanto indefinibile. Goethe genera l'Eterno Femminino in due versi indimenticabili nell'ultima riga del Faust:

«E l'Eterno Femminino, sempre più in alto ci attira».

Prima di lasciarci trascinare in questo movimento ascendente; occorre tuttavia sottolineare che la donna reale, rispetto all'Eterno Femminino, presenta a volte caratteristiche che non portano verso l'alto. Tutte le lette­rature del mondo sottolineano la complessità della donna, la sua ambiguità. A volte angelo, a volte demonio, essa induce al Bene, ma può anche trascinare al Male. Nella rivelazione cristiana la donna oscilla tra gli estremi di Eva e Maria.

Per Goethe, onore al merito per aver coniato l'espressione, l'Eterno Femminino ci porta verso l'alto in ogni caso.

Nello stesso Goethe del Faust l'evocazione dell'Eterno Femminino è collegata al cristianesimo e più propriamente al culto. cattolico. Si sa tuttavia che Goethe non fu un grande credente – si vede bene che il suo Faust ha stretto un patto col diavolo – e si sa anche che è stato educato secondo la religione protestante. Ciò non gli impedisce tuttavia - e questo fatto è di rado sottolineato – di situare appena prima di questi due ulti-mi versi sull'Eterno Femminino inni gran­diosi dedicati all'Assunzione di Maria, che legano essenzialmente l'Eterno Femminino alla Vergine. Ma Goethe non è il solo, tra i credenti tiepidi, a collegare l'Eterno Femminino al cristianesimo. Malraux, l'agnostico Malraux, ha sottolineato questi le­gami in un lavoro pubblicato nel 1971, Les chénes qu'on abat, nel quale trascrive le ultime parole che ha scambiato con il generale de Gaulle.

 Se si volesse evocare il fascino sprigionato da queste donne, occorrerebbe parlare innanzitutto del "mistero" che le avvolge. Il legame ontologico, dell'ordine della creazione, che unisce ogni persona umana a Dio (Dio creò l'uomo a sua. immagine) è un dato di fatto. Si può dunque affermare che la persona dipende da Dio e dal suo mistero. Questo si applica in modo del tutto particolare alla donna e a ciò che la riguarda: si parla poco in effetti del mistero dell'uomo.

Un mistero che si confonde con quello dell'essere umano stesso, dunque della sua coscienza, della sua libertà, dei suoi legami sociali, della sua lingua e della sua cultura. L'esistenza dell'uomo non solleva altre problematiche se non quella dell'essere umano. Al contrario, per la donna esiste un mistero particolare che si configura quale mito. Le femministe non accordano alcun valore positivo a questo mito che, per loro, è privo di senso. Eppure, tutti i miti sono gravidi di esperienza umana e di pensiero. A parte questo e al di là, il mito del mistero femminile è da mettere in relazione a ciò che suo malgrado si sprigiona da ogni donna, il fascino, proprio perché è in grado, in parte, di spiegare quello stesso mito.

Le donne mistiche non sfuggono a que­sta caratteristica. Da tutte loro - anche se la nostra scelta è fortemente limitata - si spri­giona un fascino indefinibile, propriamente femminile.

Dal libro di Janine Hourcade,  L'eterno femminino, Ed. AdP, 2006.

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