la Chiesa di San Nicolò

Scarsissime sono, e non di rado vaghe, le più antiche notizie pertinenti la storia della chiesa. Il Miari ci testimonia che un certo «Nicolò Cursore avea fatto erigere (una chiesa) di S. Nicolò nel borgo di Piave» (anno 1361). S'ignora totalmente la struttura architettonica del primitivo tempio che certamente non dovette essere di grandi dimensioni. L'Alvisi, nel suo libro Belluno e la sua Provincia (1859), ci offre una fantasiosa visione di una grande chiesa gotica con superbe finestre ad ogiva, pretendendo - a sproposito - di aver così finalmente dato una fisionomia all'antica costruzione. Che il suddetto autore sia caduto in errore è ben semplice da appurare dacché - come ben informa il Doglioni - il tempio venne modificato nel 1547 durante il rettorato di Domenico Faletro; pertanto è alquanto improbabile che ai tempi dell'Alvisi si potesse ancora scorgere una tal chiesa così imponente nel suo puro stile gotico, esaltato in forme architettoniche che mai ebbe! Il dipinto del Moech, raffigurante il borgo, costituisce l'elemento più probante in sostegno della nostra ipotesi. Un prezioso contributo per la conoscenza degli arredi esistenti nel tempio nel Settecento, è offerto dalla visita compiuta l'8 giugno 1723 dal vescovo Valerio Rota.

 Nel documento delle visite pastorali del vescovo, effettuate nel 1721 e 1723 si apprende che: nel primo ventennio del Settecento l’entrata maggiore del tempio era preceduta da ben sette gradini, mentre quella laterale verso settentrione era «alta due gradini dalla strada». Inoltre i banchi lignei della chiesa erano «affissi alle muraglie» e separati dal pavimento da una sorta di gradino. «Sopra la porta laterale vi è una pittura in tela dell' Aliense coll'immagine di san Giorgio. Nel mezzo del soffitto vi è una pittura in tavola di legno coll'jmagine (sic) di S. Nicolò assai vecchio. Nella muraglia verso settentrione vi sono due immagini della B. V. dipinte sul muro avanti le quali pendono due lampade d'ottone. Alla parete dell'Altare in cormi epistole attaccata alla muraglia verso settentrione vi è una palletta (sic) antica di scoltura dorata coll'jmagine della B. V. sotto la quale vi sono appesi alquanti quadretti votivi. Nella muraglia dell'Altare in cornu epistole vi sono due Nicchi cavati nel muro, in uno dei quali vi è il Crocifisso, che si porta processionalmente quando occorre, nell'Altro vi è la figura di S. Nicolò di scoltura di legno, ove pende una lampada d'ottone.Fra l'altare e la detta porta (della sacrestia) vi è l'immagine di S. Antonio da Padova, pittura in tela con cornice dorata, ove pende una lampada d'ottone, sotto il quale vi è un genuflessorio di legno semplice attaccato al muro. (E' quindi descritta la tela del Frigimelica, considerata più innanzi). L'altare in capo della Chiesa di rimpetto alla Porta Maggiore è intitolato a San Nicolò Vescovo. La pala è d'intaglio dorata. Vicino alla porta della sacrestia appesa alla muraglia verso mezodì vi è una pitura in tella (sic) coll'jmagine della B. V. del Rosario, S. Nicolò, S. Filippo Neri, S. Dome.o (Domenico), S. Catt.a (Caterina) da Siena e S. Giorgio e con li 15 Misterij del Rosario, opera di Agostino Redolfi »

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