C'era una volta un eremita così perfetto che aveva già un piede
in Paradiso.
Viveva di quasi niente in una grotta scavata nei fianchi di una
montagna verde dove raccoglieva frutti selvatici, bacche e
qualche radice per il pranzo della domenica.
«Come posso tentarlo?», si chiedeva continuamente il diavolo.
Lo spiava, fiutava le sue impronte, lo esaminava dalla testa ai
piedi per trovare il minimo punto debole. Niente. Pestava i
piedi, si arrabbiava, imprecava. Finché decise di passare
all'attacco diretto.
Si presentò all'eremita, che stava rammollendo un pezzo di pane
raffermo nell'acqua della sorgente.
«Salve», gli disse Satana. «Sai chi sono io?».
«Il diavolo», rispose tranquillamente l'eremita.
«Dio mi ha dato il permesso di tentarti. Vorrei che tu
commettessi un peccato grave».
«Parla», disse l'eremita. «Ti ascolto».
«Assassina qualcuno».
«No. E fuori discussione».
«Allora assali una donna».
«E una cosa bestiale e disgustosa. Non lo farò mai. Vattene,
diavolo. Non hai fantasia».
«Almeno bevi un sorso di vino. Non è neanche un peccato.
Accontentami».
L'eremita sospirò: «Va bene. Un sorso non è nulla di male».
Immediatamente gli comparve tra le mani una brocca di vino
fresco e frizzante. Ne bevve un sorso. Prese fiato e ne bevve un
altro. «Uhm», disse. «È gradevole». Bevve un altro lungo sorso e
disse:
«È forte... È diabolico!».
Cominciò a ridere stupidamente. Poi riprese a bere, malfermo
sulle ginocchia.
Una ragazzina saliva per il sentiero.
«Buongiorno sant'uomo», disse. «Ti ho portato qualche mela e del
pane».
Ululando, con gli occhi annebbiati, l'eremita afferrò la
ragazzina per i capelli e la sbatté a terra. La poverina urlò
con tutte le sue forze. Suo padre, che lavorava nei campi, la
udì e accorse. L'eremita vedendo arrivare l'uomo afferrò una
grossa pietra e lo colpì con tutte I le sue forze.
Quando ritornò in sé, l'eremita vide l'uomo che giaceva ai suoi
piedi in un lago di sangue.
«Credo che sia morto», disse Satana, con aria virtuosa. Raccolse
un fiore e se lo mise in bocca.
L'eremita si gettò in ginocchio inorridito: «Signore Dio, che
cosa ho fatto?».
Il diavolo rispose: «Di tre mali hai scelto il minore. Questo ti
farà passare lunghe giornate in mia compagnia».
Fischiettando, con le mani in tasca, si avviò. Dopo qualche
passo si fermò, si voltò e come chiamasse un vecchio compagno
di strada, disse:
«Allora, eremita, vieni?».
Non esistono mali minori... |