Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile.
Guidava con molta attenzione perchè l'auto era nuova fiammante,
ritirata il giorno 'prima dal concessionario e comprata con i
risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie
rinunce per poter acquistare quel modello.
Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un
attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il
paraurti di un'altra macchina.
La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto
spiegare il danno al marito?
Il conducente dell'altra auto fu comprensivo, ma spiegò che
dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del
libretto.
La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica
marrone.
Cadde fuori un pezzo di carta.
In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: «In
caso di incidente... ricorda, tesoro, io amo te, non la
macchina!».
Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. Le persone contano, non
le cose. Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case,
l'organizzazione, l'efficienza materiale! Se dedicassimo lo
stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo
sarebbe diverso.
Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli
occhi, piangere insieme, incoraggiarsi, ridere, passeggiare...
Ed è solo questo che porteremo con noi davanti a Dio. Noi e
la nostra capacità d'amare. Non le cose, neanche i vestiti,
neanche questo corpo... |