Una nuvola giovane giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole
è breve e movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli,
con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri.
Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole,
più esperte, la incitarono: «Corri, corri! Se ti fermi qui sei
perduta».
La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò
scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simile ad una
mandria di bisonti sgroppanti.
«Cosa fai? Muoviti!», le ringhiò dietro il vento.
Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno
spettacolo affascinante. E planò leggera leggera. Le dune
sembravano nuvole d'oro accarezzate dal vento.
Una di esse le sorrise. «Ciao», le disse. Era una duna molto
graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la
luccicante chioma. «Ciao. Io mi chiamo Ola», si presentò la
nuvola.
«Io, Una», replicò la duna.
«Com'è la tua vita lì giù?».
«Bè... Sole e vento. Fa un po' caldo ma ci si arrangia. E la
tua?». «Sole e vento... grandi corse nel cielo».
«La mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse
sparirò».
«Ti dispiace?».
«Un po. Mi sembra di non servire a niente».
«Anch'io mi trasformerò presto in pioggia e cadrò. E' il mio
destino».
La duna esitò un attimo e poi disse: «Lo sai che noi chiamiamo
la pioggia Paradiso?».
«Non sapevo di essere così importante», rise la nuvola.
«Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella
la pioggia. Noi ci copriamo di cose meravigliose che si chiamano
erba e fiori».
«Oh, è vero. Li ho visti».
«Probabilmente io non li vedrò mai», concluse mestamente la
duna.
La nuvola rifletté un attimo, poi disse: «Potrei pioverti
addosso io...».
«Ma morirai...».
«Tu però, fiorirai», disse la nuvola e si lasciò cadere,
diventando pioggia iridescente.
Il giorno dopo la piccola duna era fiorita.
Una delle più belle preghiere che conosco dice: «Signore, fa'
di me una lampada. Brucerò me stesso, ma darò luce agli altri». |