domenica  8 maggio 2016
 

MORTO O VIVO?

 

Un giorno d'estate, il nipotino di un famoso scienziato, si pre­sentò al nonno. Nella mano, che teneva nascosta dietro la schiena, il ragazzino stringeva un uccellino che aveva preso nella voliera del giardino.

Con gli occhi sprizzanti di maliziosa furbizia chiese al nonno: «Il canarino che ho nella mia mano è morto o vivo?».

«Morto», rispose il saggio.

Il ragazzo aprì la mano e ridendo lasciò scappare l'uccellino che prese immediatamente il volo.

«Hai sbagliato!» rise.

Se il nonno avesse risposto: «Vivo», il ragazzo avrebbe stretto il pugno e soffocato l'uccellino.

Il saggio guardò il nipotino e disse: «Vedi, la risposta era nella tua mano!».

 

La morte o la vita eterna sono nelle nostre mani. Anche le scelte più piccole e semplici che oggi farai determineranno il tuo destino eterno.

Una popolare preghiera ucraina dice: «Ai tiranni Dio mandi pi­docchi, ai solitari cani, farfalle ai bambini, visoni alle donne, cinghia­li agli uomini. A noi tutti però un'aquila che con le sue ali ci porti fin. a Lui».

 

 

 
 
 

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