domenica  18 febbraio 2018
 

L'ARAZZO

 

Un giovane monaco fu inviato per alcuni mesi in un monastero delle Fiandre a tessere un importante arazzo insieme ad altri mona­ci. Un giorno si alzò indignato dal suo scranno.

«Basta! Non posso andare avanti! Le istruzioni che mi hanno da­to sono insensate!», esclamò. «Stavo lavorando con un filo d'oro e tutto ad un tratto devo annodarlo e tagliarlo senza ragione. Che spreco!».

«Figliolo», replicò un monaco più anziano, «tu non vedi questo arazzo come va visto. Sei seduto dalla parte del rovescio e lavori sol­tanto in un punto».

Lo condusse davanti all'arazzo che pendeva ben teso nel vasto laboratorio, e il giovane monaco rimase senza fiato.

Aveva lavorato alla tessitura di una bellissima immagine dell'A­dorazione dei Magi e il suo filo d'oro faceva parte della luminosa aureola intorno alla testa del Bambino. Ciò che al giovane era sem­brato uno spreco insensato era meraviglioso.

 

Un'antica storia sufita racconta di un brav'uomo al quale il Crea­tore aveva garantito il compimento di un desiderio.

L'uomo ci pensò qualche secondo e poi disse: «Mi piacerebbe fare del bene senza saperlo».

Dio lo esaudì.

Più tardi il Creatore decise che si trattava di un proposito talmen­te positivo che lo avrebbe trasmesso a tutti gli esseri umani.

E così fu fino ai nostri giorni.

Non sottovalutarti. Forse non ne ricaverai mai una dimostrazione, ma sei molto più importante di quanto pensi. Facciamo tutti parte di un disegno più grande del quale non vediamo mai per intero l'incredibile bellezza.

 
 
 

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