domenica  2 agosto 2020
 

L'ULTIMO POSTO

 

 

L'Inferno era al completo ormai, e fuori della porta una lunga fila di persone attendeva ancora di entrare. Il diavolo fu costretto a bloccare all'ingresso tutti i nuovi aspiranti.

«È rimasto un solo posto libero, e logicamente deve toccare al più grosso dei peccatori», proclamò. «C'è almeno qualche pluri­omicida tra voi?».

Per trovare il peggiore di tutti, il diavolo cominciò ad esaminare i peccatori in coda.

Dopo un po' ne vide uno di cui non si era accorto prima.

«Che cosa hai fatto tu?», gli chiese.

«Niente. Io sono un uomo buono e sono qui solo per un equi­voco».

«Hai fatto certamente qualcosa», ghignò il diavolo, «tutti fanno qualcosa».

«Ah, lo so bene», disse l'uomo convinto, «ma io mi sono sempre tenuto alla larga. Ho visto come gli uomini perseguitavano altri uo­mini, ma non ho partecipato a quella folle caccia. Lasciano morire di fame i bambini e li vendono come schiavi; hanno emarginato i de­boli come spazzatura. Non fanno che escogitare perfidie e imbrogli per ingannarsi a vicenda. Io solo ho resistito alla tentazione e non ho fatto niente. Mai».

«Assolutamente niente?», chiese il diavolo incredulo. «Sei sicuro di aver visto tutto?».

«Con i miei occhi!».

«E non hai fatto niente?», ripeté il diavolo.

«No!».

Il diavolo ridacchiò: «Entra, amico mio. Il posto è tuo!».

 

«Il mio demonio si chiama "a che pro?"» (Georges Bernanos).

 
 
 

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