domenica  16 febbraio 2020

LA MANO E LA SABBIA

Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.

Ad un tratto le chiese: «Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?».

La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l'alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.

Tenne invece ben aperta l'altra mano: la sabbia vi restò tutta. Giorgio osservò stupito, poi esclamò: «Capisco».

 

Dietro un'immaginetta della Madonna, dimenticata in un santuarietto di montagna, ho trovato la «Preghiera dell'accoglienza». Eccola:

Signore,

aiutami ad essere per tutti un amico,

che attende senza stancarsi,

che accoglie con bontà,

che dà con amore,

che ascolta senza fatica,

che ringrazia con gioia.

Un amico che si è sempre certi di trovare

quando se ne ha bisogno.

Aiutami ad essere una presenza sicura,

a cui ci si può rivolgere

quando lo si desidera;

ad offrire un'amicizia riposante,

ad irradiare una pace gioiosa,

la tua pace, o Signore.

Fa' che sia disponibile e accogliente

soprattutto verso i più deboli e indifesi.

Così senza compiere opere straordinarie,

io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,

Signore della tenerezza.

 
 
 

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