IL PIAVE

BOLLETTINO PARROCCHIALE DI SAN NICOLO'

 (ottobre 1996)

Conceria e futuro centro parrocchiale

UNA ROSA PER TE

Che movimento in piazzetta San Nicolò! Molti dipendenti dei vari uffici diranno una preghiera al santo per il comodo e vicino parcheggio. Ma non è il solo movimento. Si vedono spesso tecnici con strumenti per misurare il grande fabbricato della ex Conceria. Questo è un movimento molto apprezzato. Qualcosa si muove. Sono state approvate le varianti al piano regolatore. Si spera che il movimento si intensifichi e sfoci in progettazioni e programmi. Si chiede di sapere quale sarà il futuro assetto del Borgo. La richiesta è legittima. Chiediamo che la popolazione sia informata delle intenzioni e delle prospettive. Abbiamo molta fiducia negli amministratori. Ce la ricambino informandoci. Un altro passo è stato fatto per chiedere l'inserimento nel nuovo piano regolatore, in Via Monte Grappa, di un'area per il culto, che vuol dire un centro parrocchiale per i giovani e le attività sociali di una comunità.  La richiesta guarda avanti, oltre i nuovi complessi edilizi che sorgono, oltre l'aumento della popolazione, pensando ad una zona con una sua vita. Non è un privilegio che si chiede all'amministrazione, né un favore, ma un guardare alla popolazione ed alle sue esigenze. Gli amministratori saranno certamente saggi da informarsi delle richieste della base, della situazione, prima di procedere a qualsiasi scelta. La Parrocchia è un insieme di persone che hanno capacità di voto e di proposta, nonché di suggerimento e giudizio sull'operato degli amministratori. Il bene comune sta a cuore a tutti. A noi che ci viviamo, particolarmente.

Hai mai ricevuto una rosa? E un mazzo di rose, un bel mazzo di rose, offerto col cuore? Riesce a far volare la fantasia e l’anima. E’ il segno dell'affetto, dell'amore. Se poi incoroni uno di rose è uno sposalizio. Se orni anche la casa di fiori è un giorno raro.  Il Rosario prende origine da queste usanze comuni e sempre vere Offrivano le corone di rose ai loro re, regine grandi. Era segno di affetto, sottomissione, devozione. Si incominciò in epoca medievale ad offrire queste corone di rose, rosari, anche alla Vergine. San Domenico pensò a renderlo più vero il Rosario, trasformandolo in 50 rose, dieci alla volta, offerte alla Regina. L'ottobre è il mese del Rosario. L'offerta a Maria del nostro affetto, nostra grande devozione. Tre i fatti che si legano a questa offerta: la vita, la morte, il dopo. Nei misteri gaudiosi contempliamo i fatti della vita di Gesù e nostra; nei misteri dolorosi i fatti della morte di Gesù e nostra; i misteri gloriosi la gloria futura di Gesù e nostra. La Vita la morte, il futuro. Ce n'è per tutti. Il Rosario è la forma più semplice di penetrazione delle verità più grandi della nostra vita, è il modo, più affettuoso di accostarci con la compagnia di Maria, Madre di Dio e nostra. Non basta lo splendore della verità per cambiare un uomo, è il calore della verità che cambia ognuno di noi. E Maria può accendere il cuore. E’ possibile recitarlo da soli, camminando, in macchina, nei ritagli di tempo. E’ bene recitarlo in famiglia, con la guida della madre, autorevole esperta in arti materne. Lo si prega in Chiesa in comunità. La ripetizione semplice e confidente dell’Ave è il segno della confidenza dell'amore, l'ingenuità della semplicità di cuore. la certezza della risposta della madre. Il mese di ottobre faccia fiorire le rose, nel calore della contemplazione con squarci di eternità.

 

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