IL PIAVE

BOLLETTINO PARROCCHIALE DI SAN NICOLO'

 (febbraio 2000)

LA MISSIONE

LE INDULGENZE in lingua corrente

Racconta un parroco che una sera suonò alla porta uno straccione. Non chiedeva da dormire né da mangiare "Posso farti l'annuncio?  chiese al parroco lo straccione  l'annuncio del Signore risorto." Ma sai con chi parli? Con il parroco, che questo lo fa per mestiere, insiste il parroco. "Tutti abbiamo bisogno dell'annuncio", rincalza umilmente l'ospite. Entrato in casa gli parla del Signore Gesù, vero Salvatore, con parole semplici e nuove, con il cuore e con la vita, così semplicemente che il parroco alla fine si trova in ginocchio, in lacrime davanti allo straccione. "Mi hai rivelato il volto di Gesù, mi hai convertito." Era un missionario itinerante. Tutti abbiamo bisogno di annuncio, di scoprire il volto di Gesù, anche il parroco. L'annuncio può cambiare la vita di tutti, di ognuno. L'annuncio è libertà, gioia, scoperta, impegno, vita nuova. Mi trovavo in Africa, un pomeriggio. Si avvicinano due giovani. Vogliamo parlare di Gesù. Mi sento invitato a nozze. Attacco con entusiasmo. L'annuncio faceva bene più a me, lo sentivo. Dopo un poco i due tirano fuori una Bibbia e cominciano a confutarmi. Ma Paolo in Efesini 3 dice, ma Giovanni in 16, 22 afferma. Non era più un annuncio. Era una schermaglia a suon di versetti biblici. Era sparito l'entusiasmo, la gioia, la voglia di scoprire il volto del Signore e del fratello. I due giovani erano non alla ricerca ma alla caccia di chissà che. Questa è la discussione, una nebbia che offusca. Se si ricerca con semplicità e apertura di cuore si trova. Se si impone quello che si crede cresce il gelo. Nella nostra missione vogliamo annunciare e ascoltare. Il protagonista della missione è lo Spirito Santo. Sembra una barzelletta. Si precipita in sacrestia, dopo una pomposa predica, un fedele folgorato dal Signore. Il Signore mi ha convertito, dice il fedele al predicatore. Gongolante e soddisfatto il predicatore chiede quale passaggio del suo dire lo abbia colpito a tal punto. Risponde disarmante il convertito: quando ha detto  ed ora passiamo al secondo punto, proprio lì.  E’ lo Spirito che si serve di noi. In questa Missione noi accoglieremo con semplicità e apertura di cuore chi annuncia la Parola. Noi ascolteremo, non faremo il contraddittorio, le obiezioni. Altri sono i luoghi e tempi per questo. Cercheremo di pregare lo Spirito che cambi tutti, missionari e noi che li accogliamo. Un grazie a tutte le famiglie che accoglieranno il missionario. Un grazie anche alle altre che formano il tessuto della nostra comunità, sempre in ricerca.

  

Quel che conta è la salute. Una bella cera, uno scoppiettare di felicità. Questa viene dal cuore. Viene dall'avere la coscienza apposto. Quando sei pulito dentro tutto è pulito. Quando sei tranquillo dentro tutto ti sorride e tu fai sorridere il mondo che ti sta attorno.

Prima tappa. Se hai un nodo dentro, se hai una ferita, un peso un buco nero, come puoi sorriderti allo specchio? Prima operazione, risanamento interiore. Proviamo con il fai da te. Mi parlo, mi convinco, mi rassicuro. L'effetto sanatorio non affonda. Proviamo anche con Dio. Gli parlo, mi arrovello, gli faccio discorsi anche notturni. Poco cambia. Qualche sprazzo di cielo, ma non il sereno. L'impresa più ardita è buttarmi in ginocchio. Sei grande, uomo, quando ti inginocchi. Tocchi il cielo. E il cielo si apre. E siamo alla prima tappa. Hai le ali di nuovo. Puoi volare.

Seconda tappa. Il carburante. L'energia più che atomica, sovrannaturale, il propulsore divino. Ha la forma del pane, ma ti lancia nell'unione con tutti, tu che eri diviso, il cielo che vedevi lontano è dentro te. Non occorre guardare in alto o in basso o altrove. E' dentro di te. I bambini lo sanno e chi si fa come loro nell'accostarsi alla fonte della vita.

 Terza tappa. Desideri che tutti siano liberi e felici. Lo chiedi con forza. Da solo vali poco e allora ti metti insieme a quelli che sono arrivati come te a vivere questa meraviglia. E chiedi per tutti la stessa esperienza. E' un atto di giustizia. Hai ricevuto e allora dai. 

Quarta tappa. Cosa manca ancora? Il risanamento anche della memoria, del passato. Resta sempre l'amaro di scelte scellerate, il rimpianto del bene svicolato, una dose di tristezza che si è arrecata agli altri. Allora ecco il regalo finale. Anche quei nei che ti impedivano il volo libero ti vengono sciolti, con un cammino che tu scegli, un viaggio che ti porti fuori da te. Può essere una meta di un luogo, che raggiungi con sacrificio, può essere una persona bisognosa e sofferente, che è come un santuario. Tu ci vai per ricevere in dono il risanamento totale della memoria e del passato. Il dono te lo fa tua madre che ti ha generato, il fratello maggiore, che ha dato tutto se stesso per te.

Prima tappa: confessione.

Seconda tappa: Comunione.

Terza tappa: Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

 Quarta tappa: Pellegrinaggio a un luogo fissato o ad una persona che soffre. Con un linguaggio o l'altro tentiamo di arrivare alla fine della nostra storia.

 

 

 

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