LITURGIA: Questo mistero è grande

Il sagrato

 C’è una cosa che colpisce subito chiunque frequenti le celebrazioni liturgiche della nostra Parrocchia : la gente si sofferma volentieri sul sagrato della chiesa, prima e dopo la messa.

Il fatto colpisce perché ci si rende conto che ciò difficilmente accade in altre comunità parrocchiali ed è già un segnale della volontà di partecipazione che anima la nostra comunità. Infatti, coloro che celebreranno l’Eucaristia non sono individui separati o gruppi particolari : sono il popolo di Dio, convocato alla mensa della Parola e della Pace.

Accogliendosi gli uni gli altri nello spazio antistante la chiesa (appunto il “sagrato”) gli abitanti di Borgo Piave e degli altri quartieri della Parrocchia, si riconoscono come “fedeli” e si percepiscono diversamente che in qualsiasi altro contesto.

Non sono più solamente vicini di casa o insegnanti e alunni o clienti, o addetti ai più vari uffici, ma “fedeli”. Ciascuno sente che non è solo davanti al Dio che pregherà : è la parte di un tutto, una cellula del Corpo Mistico di Cristo.

Per questo alla Messa non dirà “Io” ma “Noi”.

 Il parlare e il cantare

Certo, non basta che la gente entri in chiesa e ciascuno prenda posto accanto all’altro, per avere una comunità. Si può avere una moltitudine di mondi chiusi ciascuno con i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi problemi.

Ma nello svolgersi della liturgia, è possibile che questi mondi si aprano, che tutto ciò che è dei fratelli (gioia, preoccupazioni, dolori) può diventare nostro ed essere offerto insieme al Padre, attraverso Cristo nello Spirito Santo.

Nella celebrazione liturgica siamo interpellati a partecipare attivamente con la nostra voce, con il nostro canto, con i movimenti del nostro corpo, al mistero di salvezza che si compie davanti ai nostri occhi.

Recitare all’unisono, con voce ritmata, le parti della messa riservata all’Assemblea, crea quella fusione degli animi che trascina anche i più timidi e restii ad unirsi in un cuor solo e un’anima sola di cui parlano gli Atti degli Apostoli.

Il canto, che nelle nostre celebrazioni liturgiche è così felicemente abbondante, sarebbe ancor più significativo ed efficace se tutti (compresi i più giovani) si abbandonassero con gioia al suo fluire, senza remore in timidezza.

Tutta l’Assemblea canta le lodi di Dio e in ciò sta lo scopo del suo canto.

Daniela

 

indice del bollettino MARZO 2001