IL FUTURO DEL BORGO

E chi lo conosce? Tutti ne parliamo. Tutti lo coloriamo delle nostre attese.

In questo numero si parla di attese del Borgo. Non passa giorno che qualcuno mi chieda quando cominciano i lavori. Da anni mi sono sbilanciato in previsioni. Ora aspetto che inizino e poi dirò: sono iniziati.

Molti immaginano un bel parco giochi. Molti uno spazio verde, polmone per la città ed il Borgo. Molti si spingono a vederci una chiesa ed un oratorio.

La realtà ci sorprenderà, ma non ci toglierà la forza del sogno.

In questo momento si parla di futuro della parrocchia.

Dopo una richiesta legittima di luogo di culto in Via Monte Grappa ora si muovono i grandi equilibri. Si pensa a tutta la città e cintura. Quali i nuovi assetti? Resterà la parrocchia di Borgo Piave? Con chi andremo?

Le domande sono un poco esplosive e bisogna interpretarle, come le risposte.

La gente è la materia prima della parrocchia. C’è la gente, quindi ci sarà la parrocchia.

Per fare la parrocchia ci vuole anche il parroco. I sacerdoti  sono merce rara. Si deve accettarne la distribuzione più ragionevole. In questo senso si vede il complesso della città orientato verso il duomo, centro propulsore di una grande comunità. Si deve anche pensare ad una presenza attenta sul territorio.

Lo slogan dal campanile al campanello deve restare vero. Altrimenti è restaurazione.

Sarà venuto il momento di una presenza laicale qualificata e nuova? Il futuro non finisce di sorprenderci. E noi saremo protagonisti.

il parroco don Claudio

 
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