LA NOSTRA CRESIMA

Ragazzi, che avventura la nostra Cresima!!!!

E’ un’avventura iniziata tanto tempo fa, quando i nostri genitori, con i padrini, le madrine e tutta la comunità, hanno scelto per noi il Battesimo.

Da quel giorno è iniziato il nostro cammino di fede che abbiamo confermato sabato 11 maggio con la S. Cresima.

Questo incontro vivo con Gesù è stato desiderato, atteso e preparato durante il catechismo, sì, perché volevamo vivere una Cresima vera, non una Cresima di facciata.

Si dice che la Cresima è il sacramento della maturità umana e cristiana. Non possiamo certamente dire che all’età di dodici-tredici anni si è maturi, ma anche per noi la vita si fa più seria: nessuno può imparare, può volere, può amare, può decidere al nostro posto: la Cresima appartiene allo Spirito santo e a noi.

Già lo Spirito Santo, questo sconosciuto!!!

Quanto poco conosciamo di Gesù e del suo Santo Spirito!!

Noi che pensavamo di sapere ormai tutto ci siamo accorti  di conoscerlo pochissimo, forse perché ci eravamo abituati a sentir parlare di Lui perciò non ne sentivamo più la novità e la vastità che Egli è.

Durante i nostri incontri abbiamo dovuto scavare molto per avvicinarci alla sua personalità. Abbiamo riscoperto il suo corpo: i suoi occhi, buoni giusti, che vedevano bene e largo; le sue mani, nude, libere, pulite; la sua bocca che parlava netto, schietto, incandescente, credibile; il suo cervello, un pensiero rivoluzionario, un pensiero che ha cambiato la storia, un pensiero che libera dalla paura e dà gioia e significato alla nostra vita.

Ma Gesù si è fatto più vicino a noi durante il ritiro a San Marco. Per un giorno Lui è stato con noi, nei nostri pensieri, nelle nostre riflessioni, ha condiviso con noi le nostre insicurezze e la gioia di essere insieme.

Un’esperienza forte  e bella sia per l’ambiente di montagna, quindi più vicino al cielo, che quel giorno era particolarmente sereno e limpido, sia per la testimonianza del parroco, dei catechisti, ma soprattutto dei giovani

della nostra parrocchia.

Andrea ha letto e reso attuale la pagina del giovane ricco, ci ha fatto capire quanto siamo simili a quel giovane che se ne va triste poiché ha molte ricchezze e non se la sente di abbandonarle per seguire l’invito di Gesù: il pericolo della ricchezza è di non saperne usufruire nelle giusta misura.

Seguire Gesù non è facile.

Isa ha raccontato della sua esperienza: avrebbe dovuto andare al mare con il suo ragazzo e invece ha scelto di rinunciare al divertimento per stare con noi. Ci ha fatto riflettere sull’episodio dei talenti: ciascuno ha delle doti, delle capacità da non nascondere ma da mettere a disposizione per il bene di tutti.

Francesca ha portato la sua esperienza di Cresima, di come ci siano tante aspettative per questo giorno tanto importante, ma non succede niente se noi non ci diamo da fare. Si scopre solo vivendo quanto importante sia la Cresima.

Alle testimonianze dei giovani, che con il loro entusiasmo ci hanno comunicato la gioia di essere cristiani, è seguito il deserto (momento di silenzio, di riflessione personale) durante il quale ci siamo sentiti pronti a prendere il nostro impegno per la Cresima, impegno che comporta un cambiamento di vita, piccolo ma responsabile.

Il ritiro ci ha resi più consapevoli, ha stimolato la nostra buona volontà, ha reso più chiara la nostra scelta.

Così siamo giunti al giorno della Cresima: giorno di festa, di serenità, di pace, d’amore.

Le campane hanno suonato, la chiesa era addobbata e piena di fedeli.

Con noi c’erano i genitori, il padrino o la madrina, i parenti.

C’era il vescovo che ha invocato su di noi Lo Spirito Santo e i suoi sette doni.
E lo Spirito Santo è entrato in noi perché abbiamo sentito tanto Amore e noi sappiamo che lo Spirito Santo è Amore.

Con la Cresima abbiamo conosciuto, incontrato, amato Gesù e con Gesù il suo Santo Spirito.

E’ stato un incontro formidabile, ora ci sentiamo sicuri nel dire: Gesù è il nostro fratello, il nostro modello, il nostro Dio; siamo sicuri di voler crescere e camminare per le strade del mondo così come Gesù ci ha insegnato; siamo sicuri che la Cresima non vuol dire “fine del catechismo”, ma un nuovo impegno per far crescere e moltiplicare dentro di noi i doni, che lo Spirito Santo ci ha donato, e metterli a disposizione del nostro prossimo per il bene di tutti.  

Daniela

 
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