CHE COS’E’ IL SINODO

Da un po’ di tempo si sente parlare di Sinodo. Se ne scrive sull’Amico del popolo, ci sono trasmissioni a Telebelluno, il parroco ne ha accennato nelle omelie e nella catechesi e forse anche nei campi estivi ne abbiamo sentito parlare. Ma di cosa si tratta?

 Che cos’è un Sinodo?

È una delle espressioni più alte della comunione e della corresponsabilità nella Chiesa. Si tratta di un cammino della Chiesa diocesana che si conclude con una grande assemblea di tutte le componenti del popolo di Dio (vescovo, sacerdoti, laici, religiosi e religiose) nella quale si affrontano grandi temi della vita pastorale e si prendono decisioni vincolanti per tutti. Potremmo quasi dire che un percorso attraverso il quale i cristiani “ridisegnano” il volto della loro Chiesa, perché sia più fedele al Vangelo e più attenta al mondo d’oggi. È il momento nel quale ci si chiede: “Quali scelte compiere per poter essere, oggi, veri discepoli di Gesù ed essere Chiesa come Lui vuole?”.

 Perché un Sinodo?

A Belluno l’ultimo è stato fatto cinquanta anni fa e le sue decisioni sono ampiamente superate. Da allora, d’altronde, sono avvenuti alcuni fatti importanti: all’interno della Chiesa c’è stato il Concilio Vaticano II che ha profondamente rinnovato la vita della Chiesa (pensiamo solo alla Parola di Dio, alla liturgia, al nuovo impegno dei laici); poi c’è stata l’unificazione delle due diocesi di Belluno e di Feltre nella nuova realtà di Belluno-Feltre. Nel mondo in cui viviamo ci sono stati cambiamenti che senza paura possiamo definire epocali (pensiamo ad esempio alla modificazione della struttura della famiglia, all’immigrazione, al passaggio da una civiltà contadina a una industrializzata e post-industrializzata).

 Qual è il suo scopo?

Lo scopo del Sinodo è aiutare il Vescovo a indicare la strada per la vita della diocesi nel futuro prossimo venturo. Lo fa attraverso “orientamenti” (piste sulle quali lavorare, come ad es la valorizzazione del laicato) e “norme” vere e proprie (decisioni che tutte le parrocchie sono chiamate a mettere in pratica, come ad es. che in ogni parrocchia venga istituito il Consiglio pastorale).

 Quando si celebra?

Il Sinodo non è affare di due - tre riunioni e neanche di qualche mese. Sarà un percorso di tre anni così diviso:

  1. “vedere”: cercare di capire cosa sta succedendo attorno a noi, quali sono le speranze, le paure, gli interessi della gente (2002-2003);

  2.  “giudicare”: chiederci cos’ha da dire il Vangelo su questi fatti e come la nostra fede li illumina (2003-2004);

  3.  “decidere”: l’assemblea sinodale opera scelte concrete sul cammino della Chiesa diocesana nei prossimi anni e le suggerisce al vescovo (2004-2005).

Il posto dei giovani

È evidente che in questa avventura i giovani hanno un ruolo particolare. Sono infatti chiamati ad essere la Chiesa di domani e sono loro che più di altri sognano una Chiesa e un mondo belli e “abitabili”. Se il cammino del Sinodo non li vedrà protagonisti farà ben poca strada. Anche nell’assemblea di annuncio del 19 maggio scorso il vescovo, rispondendo alle domande di due di loro ha manifestato le grandi speranze e attese che ripone in loro.

 L’anno che inizia

L’anno 2002-2003 è stato definito l’anno del “vedere”. Si cercherà, attraverso diversi strumenti, di leggere la realtà di cui facciamo parte. In particolare avranno una grande importanza i GRUPPI SINODALI. Si tratta di gruppetti di poche persone che, riunendosi liberamente per amicizia, età, vicinanza, accettano di confrontarsi su alcuni grandi temi della vita: la pace e la giustizia, il lavoro, la vita di relazione, “guardarsi allo specchio”, l’amore, la Chiesa, Gesù Cristo. Ogni tema ha una traccia sulla quale lavorare e ogni gruppo è invitato ad inviare al Vescovo le conclusioni delle proprie riflessioni. La riflessione di alcuni diverrà così ricchezza per tutti.

 Non spettatori ma protagonisti

Il Sinodo, come ogni strumento, darà frutti solo se noi lo vorremo. Sta a noi accogliere l’invito del Vescovo e vivere questo importante momento del cammino della nostra chiesa non restando alla finestra a guardare quello che succede ma impegnandoci con slancio. Il Sinodo, in fondo in fondo, dipende anche da noi.

il parroco don Claudio

 
      indietro indice bollettino ottobre 2002